File: grandmaster.txt

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gitmagic 20160304-1
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== Padroneggiare Git ==

A questo punto dovreste essere capaci di navigare la guida *git help* e
di capire quasi tutto (a condizione ovviamente di capire l'inglese).
Nonostante ciò ritrovare il comando esatto richiesto per risolvere un
particolare problema può essere tedioso. Magari posso aiutarvi a
risparmiare un po' di tempo: qua sotto trovate qualcuna delle ricette di
cui ho avuto bisogno in passato.

=== Pubblicazione di codice sorgente ===

Per i miei progetti Git gestisce esattamente i file che voglio
archiviare e pubblicare. Per creare un archivio in formato tar del
codice sorgente utilizzo:

 $ git archive --format=tar --prefix=proj-1.2.3/ HEAD

=== Commit dei cambiamenti ===

Dire a Git quando avete aggiunto, cancellato o rinominato dei file può
essere fastidioso per certi progetti. Invece potete eseguire:

 $ git add .
 $ git add -u

Git cercherà i file della cartella corrente e gestirà tutti i dettagli
automaticamente. Invece del secondo comando 'add', eseguite `git
commit -a` se volete anche fare un commit. Guardate *git help ignore*
per sapere come specificare i file che devono essere ignorati.

Potete anche effettuare tutti i passi precedenti in un colpo solo con:

 $ git ls-files -d -m -o -z | xargs -0 git update-index --add --remove

Le opzioni *-z* e *-0* permettono di evitare effetti collaterali dovuti
a file il cui nome contiene strani caratteri. Visto che questo comando
aggiunge anche file che sono ignorati, potreste voler usare le opzioni
`-x` o `-X`.

=== Il mio commit è troppo grande! ===

Vi siete trascurati da un po' di tempo di fare dei commit? Avete scritto
codice furiosamente dimenticandovi di controllo di versione? Avete
implementato una serie di cambiamenti indipendenti, perché è il vostro
stile di lavoro?

Non c'è problema. Eseguite:

 $ git add -p

Per ognuna delle modifiche che avete fatto, Git vi mostrerà la parte di
codice che è stata cambiata e vi domanderà se dovrà fare parte del
prossimo commit. Rispondete con "y" (sì) o con "n" (no). Avete anche
altre opzioni, come di postporre la decisione; digitate "?" per saperne
di più.

Una volta soddisfatti, eseguite:

 $ git commit

per fare un commit che comprende esattamente le modifiche selezionate
(le modifiche `nell'area di staging`, vedere dopo). Assicuratevi di
omettere l'opzione *-a*, altrimenti Git farà un commit che includerà
tutte le vostre modifiche.

Che fare se avete modificato molti file in posti diversi? Verificare ogni
cambiamento uno alla volta diviene allora rapidamente frustrante e
noioso. In questo caso usate *git add -i*, la cui interfaccia è meno
intuitiva ma più flessibile. Con qualche tasto potete aggiungere o
togliere più file alla volta dall'area di staging, oppure anche rivedere
e selezionare cambiamenti in file particolari. Altrimenti potete anche
eseguire *git commit \--interactive* che effettuerà automaticamente un
commit quando avrete finito.

=== L'indice : l'area di staging ===

Fino ad ora abbiamo evitato il famoso 'indice' di Git, ma adesso
dobbiamo parlarne per capire meglio il paragrafo precedente. L'indice è
un'area temporanea di cosiddetto 'staging'. Git trasferisce raramente dati
direttamente dal vostro progetto alla sua storia. Invece, Git scrive
prima i dati nell'indice, e poi copia tutti i dati dell'indice nella
loro destinazione finale.

Un *commit -a* è ad esempio in realtà un processo a due fasi. La prima
fase stabilisce un'istantanea (un cosiddetto 'snapshot') dello stato
corrente di ogni file in gestione e la ripone nell'indice. La seconda
fase salva permanentemente questo snapshot. Effettuare un commit senza
l'opzione *-a* esegue solamente la seconda fase, e ha quindi solo senso
solo a seguito di un comando che modifica l'indice, come ad esempio *git
add*.

Normalmente possiamo ignorare l'indice e comportandoci effettivamente
come se se stessimo scambiando dati direttamente nella storia. In altri
casi come quello precedente vogliamo un controllo più fine e manipoliamo
quindi l'indice. Inseriamo nell'indice uno snapshot di alcuni, ma non
tutti i cambiamenti, e poi salviamo permanentemente questi snapshot
accuratamente costruiti.

=== Non perdete la "testa"  ===

La tag HEAD è come un cursore che normalmente punta all'ultimo commit,
avanzando con ogni commit. Alcuni comandi di Git permettono di muoverla.
Ad esempio:

 $ git reset HEAD~3

sposta HEAD tre commit indietro. Da qua via tutti i comandi Git agiscono
come se non aveste fatto quegli ultimi tre commit, mentre i vostri file
rimangono nello stato presente. Vedere la pagina di help per qualche
applicazione interessante.

Ma come fare per ritornare al futuro? I commit passati non sanno niente
del futuro.

Se conoscete il codice SHA1 dell'HEAD  originario (diciamo 1b6d...),
fate allora:

 $ git reset 1b6d

Ma come fare se non l'avete memorizzato? Non c'è problema: per comandi
di questo genere Git salva l'HEAD originario in una tag chiamata
ORIG_HEAD, e potete quindi ritornare al futuro sani e salvi con:

 $ git reset ORIG_HEAD

=== Cacciatore di "teste" ===

ORIG_HEAD può non essere abbastanza. Diciamo che vi siete appena accorti
di un monumentale errore e dovete ritornare ad un vecchio commit in una
branch dimenticata da lungo tempo.

Per default Git conserva un commit per almeno due settimane, anche se
gli avete ordinato di distruggere la branch lo conteneva. La parte
difficile è trovare il codice hash appropriato. Potete sempre far
scorrere tutti i codici hash il `.git/objects` e trovare quello che
cercate per tentativi. C'è però un modo molto più facile.

Git registra ogni codice hash che incontra in `.git/logs`. La
sottocartella `refs` contiene la storia dell'attività di tutte le
branch, mentre il file `HEAD` mostra tutti i codici hash che HEAD ha
assunto. Quest'ultimo può usato per trovare commit di una branch che è
stata accidentalmente cancellata.

Il comando *reflog* provvede un'interfaccia intuitiva per gestire questi
file di log. Provate a eseguire:

  $ git reflog

Invece di copiare e incollare codici hash dal reflog, provate:

 $ git checkout "@{10 minutes ago}"

O date un'occhiata al quintultimo commit visitato con:

 $ git checkout "@{5}"

Vedete la sezione ``Specifying Revisions'' di *git help rev-parse* per
avere più dettagli.

Potreste voler configurare un periodo più lungo per la ritenzione dei
commit da cancellare. Ad esempio:

  $ git config gc.pruneexpire "30 days"

significa che un commit cancellato sarà perso permanentemente eliminato
solo 30 giorni più tardi, quando *git gc* sarà eseguito.

Potete anche voler disabilitare l'esecuzione automatica di *git gc*:

  $ git config gc.auto 0

nel qual caso commit verranno solo effettivamente eliminati
all'esecuzione manuale di *git gc*.

=== Costruire sopra Git ===

In vero stile UNIX, il design di Git ne permette l'utilizzo come
componente a basso livello di altri programmi, come interfacce grafiche
e web, interfacce di linea alternative, strumenti di gestione di patch,
programmi di importazione e conversione, ecc. Infatti, alcuni comandi
Git sono loro stessi script che fanno affidamento ad altri comandi di
base. Con un po' di ritocchi potete voi stessi personalizzare Git in
base alle vostre preferenze.

Un facile trucco consiste nel creare degli alias di comandi Git per
abbreviare le funzioni che utilizzate di frequente:

  $ git config --global alias.co checkout
  $ git config --global --get-regexp alias  # mostra gli alias correnti
  alias.co checkout
  $ git co foo                              # equivalente a 'git checkout foo'

Un altro trucco consiste nell'integrare il nome della branch corrente
nella vostra linea di comando o nel titolo della finestra. L'invocazione
di

  $ git symbolic-ref HEAD

mostra il nome completo della branch corrente. In pratica, vorrete
probabilmente togliere "refs/heads/" e ignorare gli errori:

  $ git symbolic-ref HEAD 2> /dev/null | cut -b 12-

La sottocartella +contrib+ è uno scrigno di utili strumenti basati su
Git. Un giorno alcuni di questi potrebbero essere promossi al rango di
comandi ufficiali. Su Debian e Ubuntu questa cartella si trova in
+/usr/share/doc/git-core/contrib+.

Uno dei più popolari tra questi script si trova in
+workdir/git-new-workdir+. Grazie ad un link simbolico intelligente,
questo script crea una nuova cartella di lavoro la cui storia è
condivisa con il deposito originario:

  $ git-new-workdir un/deposito/esistente nuova/cartella

La nuova cartella e i suoi file possono essere visti come dei cloni,
salvo per il fatto che la storia è condivisa e quindi i rimane
automaticamente sincronizzata. Non c'è quindi nessun bisogno di fare
merge, push o pull.

=== Acrobazie audaci  ===

Git fa in modo che sia difficile per un utilizzatore distruggere
accidentalmente dei dati. Ma se sapete cosa state facendo, potete
escludere le misure di sicurezza dei comandi più comuni.

*Checkout*: 'Checkout' non funziona in caso di Modifiche non integrate
con commit. Per distruggere i vostri cambiamenti ed effettuare comunque
un certo checkout, usate la flag 'force':

  $ git checkout -f HEAD^

D'altro canto, se specificate un percorso particolare per il checkout,
non ci sono controlli di sicurezza. I percorsi forniti sono
silenziosamente sovrascritti. Siate cauti se utilizzate checkout in
questa modalità.

*Reset*: Anche 'reset' non funziona in presenza di cambiamenti non
integrate con commit. Per forzare il comando, eseguite:

  $ git reset --hard 1b6d

*Branch*: Non si possono cancellare branch se questo risulta nella
perdita di cambiamenti. Per forzare l'eliminazione scrivete:

  $ git branch -D branch_da_cancellare  # invece di -d

Similmente, un tentativo di rinominare una branch con il nome di
un'altra è bloccato se questo risulterebbe nella perdita di dati. Per
forzare il cambiamento di nome scrivete:

  $ git branch -M origine destinazione  # à invece di -m

Contrariamente ai casi di 'checkout' e 'reset', questi ultimi comandi
non effettuano un'eliminazione immediata dell'informazione. I
cambiamenti sono salvati nella sottocartella .git, e possono essere
recuperati tramite il corrispondente codice hash in `.git/logs` (vedete
"Cacciatore di ``teste''" precedentemente). Per default, sono conservati
per almeno due settimane.

*Clean*: Alcuni comandi Git si rifiutano di procedere per non rischiare
di danneggiare file che non sono in gestione. Se siete certi che tutti
questi file possono essere sacrificati, allora cancellateli senza pietà
con:

  $ git clean -f -d

In seguito il comando precedentemente eccessivamente prudente
funzionerà.

=== Prevenire commit erronei ===

Errori stupidi ingombrano i miei depositi. I peggiori sono quelli dovuti
a file mancanti per via di un *git add* dimenticato. Altri errori meno
gravi riguardano spazi bianchi dimenticati e conflitti di merge
irrisolti: nonostante siano inoffensivi, vorrei che non apparissero nel
registro pubblico.

Se solo mi fossi premunito utilizzando dei controlli preliminari
automatizzati, i cosiddetti _hook_, che mi avvisino di questi problemi
comuni!

 $ cd .git/hooks
 $ cp pre-commit.sample pre-commit  # Vecchie versioni di Git : chmod +x pre-commit

Ora Git blocca un commit se si accorge di spazi inutili o se ci sono
conflitti di merge non risolti.

Per questa guida ho anche aggiunto le seguenti linee all'inizio del mio
hook *pre-commit* per prevenire le mie distrazioni:

 if git ls-files -o | grep '\.txt$'; then
   echo FAIL! Untracked .txt files.
   exit 1
 fi

Molte operazioni di Git accettano hook; vedete *git help hooks*. Abbiamo
già utilizzato l'hook *post-update* in precedenza, quando abbiamo
discusso Git via HTTP. Questo è eseguito ogni volta che l'HEAD cambia.
Lo script post-update d'esempio aggiorna i file Git necessari per
comunicare dati via canali come HTTP che sono agnostici di Git.