File: multiplayer.txt

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gitmagic 20160304-1
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== Git multi-giocatore ==

Inizialmente usavo Git per progetti privati dove ero l'unico
sviluppatore. Tra i comandi legati alla natura distribuita di Git, avevo
bisogno solamente di *pull* e *clone* così da tenere lo stesso progetto
in posti diversi.

Più tardi ho voluto pubblicare il mio codice tramite Git e includere
modifiche di diversi contributori. Ho dovuto imparare a gestire progetti
con multipli sviluppatori da tutto il mondo. Fortunatamente questo è il
punto forte di Git, e probabilmente addirittura la sua ragion d'essere.

=== Chi sono? ===

Ogni commit ha il nome e l'indirizzo e-mail di un autore, i quali
sono mostrati dal comando *git log*. Per default Git utilizza i valori
di sistemamastery per definire questi campi. Per configurarli
esplicitamente, digitate:

  $ git config --global user.name "John Doe"
  $ git config --global user.email johndoe@example.com

Omettete l'opzione '--global' per configurare questi valori solo per il
deposito corrente.

=== Git via SSH e HTTP ===

Supponiamo che avete un accesso SSH a un server web sul quale Git non è
però installato. Anche se meno efficiente rispetto al suo protocollo
nativo, Git può comunicare via HTTP.

Scaricate, compilate e installate Git sul vostro conto, e create un
deposito nella vostra cartella web:

 $ GIT_DIR=proj.git git init
 $ cd proj.git
 $ git --bare update-server-info
 $ cp hooks/post-update.sample hooks/post-update

Con versioni meno recenti di Git il comando di copia non funziona e
dovete eseguire:

 $ chmod a+x hooks/post-update

Ora potete trasmettere le vostre modifiche via SSH da qualsiasi clone:

 $ git push web.server:/path/to/proj.git master

e chiunque può ottenere il vostro progetto con:

 $ git clone http://web.server/proj.git

=== Git tramite qualsiasi canale ===

Volete sincronizzare dei depositi senza server o addirittura senza
connessione di rete? Avete bisogno di improvvisare durante un'emergenza?
abbiamo già visto che<<makinghistory, *git fast-export* e *git
fast-import* possono convertire depositi in un semplice file, e
viceversa>>. Possiamo quindi inviare questo tipo di file avanti e
indietro per trasportare depositi Git attraverso un qualsiasi canale. Ma
uno strumento più efficace è il comando *git bundle*.

Il mittente crea un pacchetto, detto 'bundle':

 $ git bundle create qualche_file HEAD

poi trasmette il bundle, +qualche_file+, al destinatario attraverso
qualsiasi metodo: email, chiave USB, stampa e riconoscimento caratteri,
lettura di bit via telefono, segnali di funo, ecc. Il destinatario può
recuperare i commit dal bundle digitando:

 $ git pull qualche_file

Il destinatario può effettuare ciò anche in deposito interamente vuoto.
Malgrado la sua dimensione, +qualche_file+ contiene l'intero deposito
Git originario.

Nel caso di progetti grandi, riducete gli sprechi includendo nel bundle
solo i cambiamenti che mancano nell'altro deposito. Per esempio,
supponiamo che il commit ``1b6d...'' è il commit più recente che è
condiviso dai due depositi. Possiamo ora eseguire:

 $ git bundle create qualche_file HEAD ^1b6d

Se fatta di frequente, potremmo facilmente dimenticare quale commit è
stato mandato per ultimo. La pagina d'aiuto suggerisce di utilizzare
delle 'tag' per risolvere questo problema. In pratica, appena dopo aver
inviato il bundle, digitate:

 $ git tag -f ultimo_bundle HEAD

e create un nuovo bundle con:

 $ git bundle create nuovo_bundle HEAD ^ultimo_bundle

=== Le patch: la moneta di scambio globale ===

Le patch sono delle rappresentazioni testuali dei vostri cambiamenti che
possono essere facilmente comprensibili sia per computer che umani. È
quello che le rende interessanti. Potete mandare una patch per email ad
altri sviluppatori indipendentemente dal sistema di controllo di
versione che utilizzano. A partire dal momento che possono leggere le
loro email, possono vedere le vostre modifiche. Similarmente, da parte
vostra non avete bisogno che di un indirizzo email: non c'è neanche
bisogno di avere un deposito Git online

Ricordatevi dal primo capitolo, il comando:

 $ git diff 1b6d > my.patch

produce una patch che può essere incollata in un'email per discussioni.
In un deposito Git, eseguite:

 $ git apply < my.patch

per applicare la patch.

In un contesto più formale, quando è il nome e magari la firma
dell'autore devono essere presenti, generate le patch a partire da un
certo punto digitando:

 $ git format-patch 1b6d

I file risultanti possono essere passati a *git-send-email*, o inviati
a mano. Potete anche specificare un intervallo tra due commit:

 $ git format-patch 1b6d..HEAD^^

Dalla parte del destinatario salvate l'email in un file (diciamo
'email.txt') e poi digitate:

 $ git am < email.txt

Questo applica le patch ricevute e crea inoltre un commit, includendo
informazioni come il nome dell'autore.

Se utilizzate un client email in un navigatore web potreste dover
cercare il modo di vedere il messaggio nel suo formato "raw" originario
prima di salvare la patch come file.

Ci sono delle leggere differenze nel caso di client email che si basano
sul formato mbox, ma se utilizzate uno di questi, siete probabilmente il
tipo di persona che riesce a risolverle senza bisogno di leggere questo
tutorial!

=== Ci dispiace, abbiamo cambiato indirizzo ===

Dopo aver conato un deposito, l'esecuzione di *git push* o *git pull*
farà automaticamente riferimento all'URL del deposito d'origine. Come fa
Git? Il segreto risiede nelle opzioni di configurazione create durante
la clonazione. Diamoci un'occhiata:

 $ git config --list

L'opzione +remote.origin.url+  determina l'URL della sorgente;
``origin'' è l'alias del deposito d'origina. Come per la convenzione di
nominare ``master'' la branch principale, possiamo cambiare o cancellare
questo alias ma non c'è normalmente nessuna ragione per farlo.

Se l'indirizzo del deposito originario cambia, potete modificare il suo
URL con:

 $ git config remote.origin.url git://new.url/proj.git

L'opzione +branch.master.merge+ specifica la branch di default
utilizzata dal comando *git pull*. Al momento della clonazione iniziale
il nome scelto è quello della branch corrente del deposito originario.
Anche se l'HEAD del deposito d'origine è spostato verso un'altra branch,
il comando pull continuerà a seguire fedelmente la branch iniziale.

Quest'opzione si applicherà unicamente al deposito usato nel clonazione
iniziale, cioè quello salvato nell'opzione +branch.master.remote+. Se
effettuiamo un pull da un altro deposito dobbiamo indicare
esplicitamente quale branch vogliamo:

 $ git pull git://example.com/other.git master

Questo spiega tra l'altro come mai alcuni dei precedenti esempi di
'push' e 'pull' non avevano nessun argomento.

=== Branch remote ===

Quando cloniamo un deposito, cloniamo anche tutte le sue branch. Magari
non ve ne siete accorti perché Git le nascondei: dovete chiedere
esplicitamente di vederle. Questo impedisce alle branch del deposito
remoto d'interferire con le vostre branch, e rende l'uso di Git più
facile per i novizi.

Per ottenere una lista delle branch remote eseguite:

 $ git branch -r

Dovreste ottenere qualcosa come:

 origin/HEAD
 origin/master
 origin/experimental

Questi sono le branch e l'HEAD del deposito remoto, e possono essere
usati in normali comandi Git. Supponiamo per esempio di aver fatto molti
commit e che ora volete paragonare le differenze con l'ultima versione
ottenibile con fetch. Potreste cercare nel log il codice SHA1
appropriato, ma è molto più semplice scrivere:

 $ git diff origin/HEAD

Oppure potete anche vedere che cosa sta succedendo nella branch
``experimental':'

 $ git log origin/experimental

=== Depositi remoti multipli ===

Supponiamo che due altri sviluppatori stanno lavorando sul vostro
progetto, e che vogliate tenerli d'occhio entrambi. Possiamo seguire
più  depositi allo stesso tempo con:

 $ git remote add altro git://example.com/un_deposito.git
 $ git pull altro una_branch

Ora abbiamo fatto un merge con una branch di un secondo deposito e
possiamo avere facile accesso a tutte le branch di tutti i depositi:

 $ git diff origin/experimental^ altro/una_branch~5

Ma come fare se vogliamo solo paragonare i loro cambiamenti senza
modificare il nostro lavoro? I altre parole, vogliamo esaminare le loro
branch senza che le loro modifiche invadano la nostra cartella di
lavoro. In questo caso, invece di fare un pull, eseguite:

 $ git fetch        # Fetch dal deposito d'origine, il default
 $ git fetch altro  # Fetch dal secondo programmatore.

Questo fa un fetch solamente delle storie. Nonostante la cartella di
lavoro rimane intatta, possiamo riferirci a qualsiasi branch in
qualsiasi deposito con i comandi Git, perché ora abbiamo una copia
locale.

Ricordatevi che dietro le quinte, un *pull* è semplicemente un *fetch*
seguito da un *merge*. Normalmente facciamo un *pull* perché vogliamo
ottenere un merge delle ultime modifiche dopo aver fatto un fetch. La
situazione precedente è una notevole eccezione.

Guardate *git help remote* per sapere come eliminare depositi remoti,
ignorare delle branch, e ancora di più.

=== Le mie preferenze ===

Per i miei progetti mi piace che i contributori preparino depositi dai
quali posso fare in pull. Alcuni servizi di host Git permettono di
creare i vostri cloni di un progetto con il click di un bottone.

Dopo aver fatto il fetch di una serie di modifiche, utilizzo i comandi
Git per navigare e esaminare queste modifiche che, idealmente, saranno ben
organizzate e descritte. Faccio il merge dei miei cambiamenti, e forse
qualche modifica in più. Una volta soddisfatto, faccio un push verso il
deposito principale.

Nonostante non riceva molto spesso dei contributi, credo che questo
approccio scali bene. In proposito, vi consiglio di guardare
http://torvalds-family.blogspot.com/2009/06/happiness-is-warm-scm.html[
questo post di Linus Torvalds].

Restare nel mondo di Git è un po' più pratiche che usare file di
patch, visto che mi risparmia di doverli convertire in commit Git.
Inoltre, Git gestisce direttamente dettagli come salvare il nome
e l'indirizzo email dell'autore, così come la data e l'ora, e chiede
anche all'autore di descrivere i cambiamenti fatti.